Edimburgo, prima sera.

Edimburgo ci accoglie con calore, nonostante il clima (prevedibilmente) uggioso. Il bus dall'aeroporto ci porta fino al centro città da dove proseguiamo a piedi per raggiungere il nostro b&b, in Pilgrig Street, guardandoci intorno. Le luci dei locali, le forme degli edifici, i loro colori scuri in contrasto con le grafiche colorate e hipster delle insegne, i taxi neri e bombati, very British: tutto ci riempie gli occhi e l'impatto è subito piacevole anche grazie alla simpatia degli scozzesi. Per tutto il viaggio, non faremo che incontrare persone sorridenti e gentili, ma di quella gentilezza sincera, che fa sentire quasi a casa. La nostra prima tappa è The Black Fox, un pub dove possiamo rilassarci e bere qualcosa, subito prima di crollare in vista della successiva giornata bella piena. Davanti ad una birra e una Coca, ci troviamo subito d'accordo: c'è qualcosa di intimo e confortevole in questa città, mi verrebbe da definirla così, in una parola: "cozy". Adoriamo quell'impronta nordica così inconfondibile, un'estetica di cui io e Manfredi eravamo già innamorati prima ancora di arrivare qui. Siamo emozionati e ci sentiamo bene.