Verso Skye

2017-09-21_10-58-58_495.jpeg

La nostra giornata on the road comincia con quello che nel mio immaginario è il tipico meteo scozzese: pioggia fine, leggera foschia, un cielo che è come una matassa di lana grigia. Manfredi cerca di prendere la mano con la guida britannica mentre io tento di decifrare le indicazioni del navigatore, e nel giro di mezz'ora siamo fuori Edimburgo, circondati da paesaggi immensi, colline e montagne che virano dal verde chiaro al marrone acceso, quasi arancione. Tutto sfuma nella nebbia, come in uno scenario da racconto di fate. Ma la vera magia è la rapidità con cui il tempo cambia: circa sei ore dopo, siamo sull'isola di Skye e il cielo è quasi completamente terso. Dal finestrino scorrono prati sconfinati punteggiati di bianco: piccole case isolate e pecore che pascolano tranquille. Il verde pastello dell'erba si alterna a pozze di azzurro, fra cielo, laghi e mare del nord.

Raggiungiamo la zona della montagna Storr e finalmente il viaggio entra nel vivo. Macchine fotografiche al collo e via, su per il percorso che porta fino alle punte rocciose. 

Ancora non lo sappiamo, ma questa sarà l'unica golden hour che l'isola ci regalerà, durante il nostro soggiorno. Mano a mano che il sole si abbassa, la luce si addolcisce e fra il silenzio e i paesaggi da sogno, sembra tutto così perfetto da non sembrare reale.

Torniamo in auto, ed è il nostro amore per quella luce (e per quei panorami mozzafiato) a farci percorrere ancora un tratto di strada verso nord, fermandoci di tanto in tanto a scattare qualche foto.

Ma ecco che si fa strada una nuova sensazione sempre più prepotente: la fame. E Portree, la città più grande dell'isola, è vicina (e nella nostra to-do-list). 

IMG_5526.jpg

Tentiamo al Sea Breeze, consigliato dalle guide, ma non abbiamo prenotato con anticipo e alle 19 è già al completo per tutta la serata. A pochi metri però, c'è un altro ristorantino di pesce, dove troviamo un tavolo libero e divoriamo una zuppa accompagnata da pane spalmato di burro e una porzione abbondante di fish & chips. Semplice, croccante e saporito, esattamente il genere di cibo che mi piace ritrovarmi davanti dopo un lungo viaggio, seguito da una camminata in salita. Di Portree ricorderò il sapore di quella cena, l'ambiente confortevole, le case colorate e le luci della sera riflesse sull'acqua del porto, all'uscita del ristorante.